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 Dove eravate la mattina del 16 marzo 1978 quando rapirono Aldo Moro?
 Al Teatro Albatros
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Autore Topic  
Roberto Leoni
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1 Messaggi
Spedito - 07 May 2003 :  09:33:08  Rispondi con citazione
Il giorno del sequestro Moro, insieme ai componenti del gruppo musicale
genovese "Struttura e forma", un quintetto che suonava "fusion", eravamo nel
teatro "Albatros" di Ge-Bolzaneto e stavamo facendo le prove per il concerto
che si sarebbe dovuto tenere lì alle 21:00 di quel giorno. Mi ricordo che la
situazione divenne quasi irreale... c'eravamo alzati presto per caricare gli
strumenti e le apparecchiature (io mi occupavo del mixer), non avevamo la
radio in furgone e pensavamo soltanto alla serata che ci attendeva, che era
una prova molto importante per noi: era il primo concerto pubblicizzato
sulla stampa locale, dalle reti private di allora... e a pagamento.
Aspettavamo anche dei giornalisti della stampa specializzata per dei servizi
su di noi. Eravamo da ore chiusi nel teatro e non avevamo notizie da
fuori... quando, era tardo pomeriggio, non ricordo bene chi o come,,forse Il
chitarrista, ci comunicò il rapimento dell'onorevole Moro. Ovviamente ci
rendemmo conto della gravità della cosa, ci fu uno scambio di impressioni e
poi parlammo della serata che ormai non sarebbe stata più quella che ci
aspettavamo e per cui avevamo lavorato mesi. Quella sera non ci fu nessun
concerto. Lo spostammo alla sera seguente, vennero pochissime persone, non
venne nessun giornalista, ma fu lo stesso un buon concerto. Il gruppo non
ebbe più un'occasione come quella, continuò ad esibirsi qua e là per qualche
anno, avendo anche dei riconoscimenti a livello locale, ma poi alla fine si
sciolse. Il batterista ed il bassista entrarono prima nel giro di G.
Reverberi e diventarono la base ritmica, per le esibizioni in pubblico, dei
"Rondò Veneziano", poi uscirono dall'ambiente musicale: attualmente il
batterista, che alla fine si era laureato, insegna psicologia ed ha un suo
studio privato. Il chitarrista andò a Milano: oggi vive lì, insegna in una
scuola statale e lavora per la Warner Bros Music. Il tastierista, che è poi
diventato mio cognato, vive anche lui a Milano ed è un bravo tecnico
informatico... degli altri non so più nulla. Io diventai un bravo
rappresentante editoriale scolstico (lavoro che ho fatto fino a quattro anni
fa) e mi dimenticai che ero un bravo disegnatore di fumetti (all'epoca avevo
già pubblicato delle storie sul "Sgt.Kirk" dell'editore Ivaldi e avevo fatto
una mostra in cui i miei disegni erano vicino a quelli di Hugo Pratt). Oggi
mi sto ricordando...

L'Italia, dopo il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro, non è stata più la
stessa. Moro è stato liquidato, anche e soprattutto, da una classe politica
emergente che lo vedeva ormai come un elemento estraneo al corso della nuova
politica... che è quella che sta facendo vedere i suoi desolanti frutti
oggi.
Moro non era uno statista, era un uomo politico intelligente. Non era un
puro,ma, come ha detto Pasolini, era sicuramente il "meno colpevole" tra
tutti i democristiani...
Adesso, che sono anche un responsabile locale del PRC e faccio parte del
Forum Sociale di Genova (dal drammatico luglio del 2001) e vivo la politica
di oggi direttamente, rivedendo i filmati ed i servizi che in queste
settimane RaiSat Album sta mandando in onda sul caso Moro non posso far a
meno di leggere segnali inquietanti... Il 16 marzo del 1978 è stata, ed è,
una data drammatica e fondamentale della nostra storia. Drammatica perchè
(se mai c'era stata) finisce la politica umana (io ero per lo scambio e per
salvare - sempre e comunque - la vita di una persona. Il senso dello Stato a
cui, allora, tutti si erano richiamati, per dirla come Sciascia, era
ridicolo in una nazione in cui questo non c'era mai stato e men che meno in
un partito quale la DC) e, in conseguenza di questo, fondamentale perchè poi
si è aperta la strada agli anni '80 col craxismo, alla nascita di elementi
politici estranei alla Costituzione quali la Lega Nord e Forza Italia (con
lo sdoganamento dei ragazzi di Fini), alla progressiva crisi di tutta la
sinistra che è ancora lontana dal risolversi.

Bene, non volevo essere lungo... ho scritto più di quello che pensassI.
Grazie per avermi dato questa occasione.

Un saluto a tutti voi ed uno in particolare a Laura De Luca.
Sarò a Torino il 16 per dare un'occhiata ai libri e per vedermi con Maurizio
Matrone. Se per caso ci fosse anche lei, sarei contento di incontrarla.

Roberto Leoni


   
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