Roberto Leoni
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Spedito - 07 May 2003 : 09:33:08
Il giorno del sequestro Moro, insieme ai componenti del gruppo musicale genovese "Struttura e forma", un quintetto che suonava "fusion", eravamo nel teatro "Albatros" di Ge-Bolzaneto e stavamo facendo le prove per il concerto che si sarebbe dovuto tenere lì alle 21:00 di quel giorno. Mi ricordo che la situazione divenne quasi irreale... c'eravamo alzati presto per caricare gli strumenti e le apparecchiature (io mi occupavo del mixer), non avevamo la radio in furgone e pensavamo soltanto alla serata che ci attendeva, che era una prova molto importante per noi: era il primo concerto pubblicizzato sulla stampa locale, dalle reti private di allora... e a pagamento. Aspettavamo anche dei giornalisti della stampa specializzata per dei servizi su di noi. Eravamo da ore chiusi nel teatro e non avevamo notizie da fuori... quando, era tardo pomeriggio, non ricordo bene chi o come,,forse Il chitarrista, ci comunicò il rapimento dell'onorevole Moro. Ovviamente ci rendemmo conto della gravità della cosa, ci fu uno scambio di impressioni e poi parlammo della serata che ormai non sarebbe stata più quella che ci aspettavamo e per cui avevamo lavorato mesi. Quella sera non ci fu nessun concerto. Lo spostammo alla sera seguente, vennero pochissime persone, non venne nessun giornalista, ma fu lo stesso un buon concerto. Il gruppo non ebbe più un'occasione come quella, continuò ad esibirsi qua e là per qualche anno, avendo anche dei riconoscimenti a livello locale, ma poi alla fine si sciolse. Il batterista ed il bassista entrarono prima nel giro di G. Reverberi e diventarono la base ritmica, per le esibizioni in pubblico, dei "Rondò Veneziano", poi uscirono dall'ambiente musicale: attualmente il batterista, che alla fine si era laureato, insegna psicologia ed ha un suo studio privato. Il chitarrista andò a Milano: oggi vive lì, insegna in una scuola statale e lavora per la Warner Bros Music. Il tastierista, che è poi diventato mio cognato, vive anche lui a Milano ed è un bravo tecnico informatico... degli altri non so più nulla. Io diventai un bravo rappresentante editoriale scolstico (lavoro che ho fatto fino a quattro anni fa) e mi dimenticai che ero un bravo disegnatore di fumetti (all'epoca avevo già pubblicato delle storie sul "Sgt.Kirk" dell'editore Ivaldi e avevo fatto una mostra in cui i miei disegni erano vicino a quelli di Hugo Pratt). Oggi mi sto ricordando...L'Italia, dopo il rapimento e l'omicidio di Aldo Moro, non è stata più la stessa. Moro è stato liquidato, anche e soprattutto, da una classe politica emergente che lo vedeva ormai come un elemento estraneo al corso della nuova politica... che è quella che sta facendo vedere i suoi desolanti frutti oggi. Moro non era uno statista, era un uomo politico intelligente. Non era un puro,ma, come ha detto Pasolini, era sicuramente il "meno colpevole" tra tutti i democristiani... Adesso, che sono anche un responsabile locale del PRC e faccio parte del Forum Sociale di Genova (dal drammatico luglio del 2001) e vivo la politica di oggi direttamente, rivedendo i filmati ed i servizi che in queste settimane RaiSat Album sta mandando in onda sul caso Moro non posso far a meno di leggere segnali inquietanti... Il 16 marzo del 1978 è stata, ed è, una data drammatica e fondamentale della nostra storia. Drammatica perchè (se mai c'era stata) finisce la politica umana (io ero per lo scambio e per salvare - sempre e comunque - la vita di una persona. Il senso dello Stato a cui, allora, tutti si erano richiamati, per dirla come Sciascia, era ridicolo in una nazione in cui questo non c'era mai stato e men che meno in un partito quale la DC) e, in conseguenza di questo, fondamentale perchè poi si è aperta la strada agli anni '80 col craxismo, alla nascita di elementi politici estranei alla Costituzione quali la Lega Nord e Forza Italia (con lo sdoganamento dei ragazzi di Fini), alla progressiva crisi di tutta la sinistra che è ancora lontana dal risolversi. Bene, non volevo essere lungo... ho scritto più di quello che pensassI. Grazie per avermi dato questa occasione. Un saluto a tutti voi ed uno in particolare a Laura De Luca. Sarò a Torino il 16 per dare un'occhiata ai libri e per vedermi con Maurizio Matrone. Se per caso ci fosse anche lei, sarei contento di incontrarla. Roberto Leoni
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