Madre di nulla

Cosa resta dell’andare
di parco in parco
di gioco in gioco
di scuola in scuola
a costruire un uomo?
Cosa resta del figlio
cresciuto
nutrito
partorito
quando sarà un uomo,
perfezionato a dimenticare?
Impronte di gesti,
neppure compiuti gesti,
lo stretto indispensabile
da un sapore avaro di minestrina.
E poi quell’andare
da soli nel nulla.
I giorni
su giorni
su altri giorni
avvitati in estremo dubitare.
Era piccola la manina
nella mia.