In basso

Tappeti di schiene
quegli arabi in preghiera
visti in tivù.
Dio non ha piedi,
per fortuna,
o schiaccerebbe scarafaggi
e convesse spine dorsali,
peli di cane e formiche,
pagine strappate e buste del supermercato.

Devo perciò io
proprio io
scontarla
l’infinita condanna
dell’aspirapolvere,
dell’aspiracuore:
io sola
a schiena bassa,
chiamando per nome le briciole.

L’infinito è ormai finito
qui tra briciole sparse
di biscotto.