La mia gerla sono buste di supermercato. Tutto qui il mio vano andare liberista: da una corsia di scatolame all’altare di un lavandino. Grattacieli di detersivi, da cui sottraggo un mattone a settimana per costruire chissà che.
“Non hai concluso nulla”. Me lo ricorda con lucidità l’ultima spietatezza materna. Incasso e ringrazio, fiera di estinguermi, dimenticata perfino da lei. La mia frustrazione è una scaglia di schiena di dinosauro.
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