O tu, calzino spaiato, umile monumento al Caos, fratello orfano inutilmente fiero del tuo profumo di bucato. Chissà il tuo compare in quale anfratto dell’universo è perduto, e quale laringe di lavatrice famelica lo ha inghiottito, divorando spietata la sua anima di cotone
Così il Caso, ottuse centrifughe e folate di vento, avvicina e distanzia creature.
Ma tu, senza qualcuno accanto, non sei nessuno.
Mi assomigli.
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