Calzino spaiato

O tu,
calzino spaiato,
umile monumento al Caos,
fratello orfano
inutilmente fiero
del tuo profumo di bucato.
Chissà il tuo compare
in quale anfratto dell’universo
è perduto,
e quale laringe di lavatrice
famelica
lo ha inghiottito,
divorando spietata
la sua anima
di cotone

Così il Caso,
ottuse centrifughe e folate di vento,
avvicina e distanzia creature.

Ma tu,
senza qualcuno accanto,
non sei nessuno.

Mi assomigli.