Dimmi

Dimmi chi sei
e chi eri
salata acqua bollita,
tuffo di verdure e di rigatoni,
inconsistente placenta
di qualsiasi progettata
pietanza.
Dimmi come riflettevi
la parentela con lo specchio,
troppo torbida per restituire
un riflesso di cielo,
troppo calda per suggerire
refrigeri, persuasioni
d’estate.
Dimmi come ti chiamavi
o tu insipida
sciacquatura
di piatti,
imponente lavacro
di peccati di gola.
Dimmi come
dimmi come
sei brava a lasciarti andare
all’eutanasia dello scarico,
giù in quella gola
di mesto lavandino,
vigilia di addio.