Carriera

Ero bambina
una volta.
Io pure.
Sognavo l’azzurro,
le farfalle afferrando.
Ora afferro
quel cellulare,
l’insidioso allarme,
l’ira dei giorni,
la carriera vantando
dinamica
isterica
tragica.
Ero donna,
una volta, sapevo
sussurrare favole.
Ora urlo il niente,
le sue infinite
violacee declinazioni,
il suo disumano
presunto
splendore.