Sporco

Se fosse una bocca
quel ventre di lavatrice
sarebbe una bocca nera
di spavento.
Lo sporco
eternamente ritorna.
Io non lo inseguo,
non gli placo la fame,
lo sporco ha capelli
intrecciati di orco
e sminuzzati denti
di briciole e particelle.
Il ventre meccanico
digerisce un dolore,
confusi tessuti
centrifugano addii,
e le fibre si danno
in schiumosi torrenti.
Un polsino saluta
comparendo ogni tanto.
E due federe piangono
casualmente annodate.
Lo sporco confonde
il mondo indecente.
Gli ricorda le ombre
a guarnirgli
l’orrore.