Nono

Diego, Cesare, Winter, il padre del bambino

 

DIEGO
Spiegazioni affettuose fra Winter e la giovane albanese…. “Ce ‘hai fatta a trovare il coraggio di denunciarlo. Brava, sei stata brava….”
Le sfiora i capelli senza malizia. Davvero sono vecchi amici. “Non devi più avere paura. Mai più”… In qualche modo questa notte ci ha legati tutti, me ne accorgo ora.
Che cos’era quella, una carezza? Cesare, in un angolo, sbuffa, lancia segnali.

WINTER
Sì,hai ragione, c’è quel bambino perso nella notte…. Che si fa?

DIEGO
Non lo so, Winter. Non lo so più.

 

Una musica che sappia d’angoscia

 

WINTER
E Malato Terninale… ?

DIEGO
(spazientito)
Cosa?
(…) Chiede il permesso all’agente, e entra in rete. Hai visto mai. No, non posso crederci. Nella chat però non ci sono più tracce, l’ultimo messaggio risale a due ore fa…..

WINTER
Lo vedi? Ormai si è sparato. Sicuro.

DIEGO
Dio come fa. Come fa ad accollarsi con tanta convinzione tutti i drammi di questo merdoso pianeta….?
“Chi si è sparato?”
Il commissario ha captato la frase. Timidamente Winter dà le sue spiegazioni. Per fortuna qui sono tutti dalla mia: ce n’è tanta di gente schizzata, specie di notte, specie in rete. Sì, andranno a controllare, lo garantisce l’appuntato, ma vedrete che è uno scherzo. Cesare sbuffa ancora. Winter non dice niente. Cercano di tranquillizzarlo, non so se ci riusciranno.
(…)
Lo so com’è, lì dentro di lui. Quel paesaggio l’ho già visto, tanto tempo fa. Anche mio fratello suonava la chitarra. Anche mio fratello aveva la musica a circondarlo.

 

"La scelta", tavola n. 44, di Gianni De Luca

 

E chi ha la musica è al sicuro. Oramai Winter si è affezionato a questo personaggio, è una nota col suo posto assegnato sul pentagramma, se la togli da lì, la musica cambia, per sempre.

 

Anche la musica che sa d’angoscia, in sottofondo, cambia…

 

DIEGO
Se Malato Terminale non esistesse, se nessuno volesse ammazzarsi, quasi ci rimarrebbe male, è proprio un ragazzino. Ma per fortuna adesso ho un argomento contro di lui: nemmeno alla polizia prendono sul serio questa storia, devi farlo tu?

IL PADRE
Permesso? Permesso?… Sono io… Sono il padre. Niente di nuovo???

DIEGO
Il padre di Cristian; dalle descrizioni fornite dall’autista, e in base alla denuncia di scomparsa, gli agenti sono risaliti alla famiglia e l’hanno convocato.
(…)
E’ quasi nostro coetaneo, forse ha fatto i cortei insieme a noi; forse eravamo fianco a fianco in qualche manifestazione e adesso non ci riconosciamo….

IL PADRE
Voi l’avete visto? Siete stati voi a trovare MIO FIGLIO?

DIEGO
E’ cosciente delle proprie responsabilità; cerca conferme, notizie, rassicurazioni… Mi fa pena, ma nello stesso tempo…
“Sei tu che hai fatto un gran casino. Tu e tua moglie. Che cavolo di padre sei? Tuo figlio ci ha detto tutto”. Vorrei metterlo con le spalle al muro. Lo accuserei tanto volentieri. E sarebbe una scorciatoia per accusare me stesso. E sarebbe la prima volta che prenderei una posizione in tutta la notte. In tutta vita.
Ma le notizie e i fatti si susseguono, non c’è tempo per recriminare, discutere, giudicare: la volante partita alla ricerca del piccolo sta battendo tutta la zona. Niente da fare….

IL PADRE
No, io non ce la faccio, non posso rimanere qua.

DIEGO
Calmati. Adesso lo ritrovano.

IL PADRE
No, non posso. Voglio fare un giro anch’io. Sono il padre. Il padre….

WINTER
Dai, accompagnamolo. Perfavore…..

DIEGO
Non ne posso più, ma la mente mi va a quel povero piccolo perso in questa notte d’Apocalisse, e ora che ci penso anche io non riesco più, a stare fermo ad aspettare, “Sì, andiamo!”

 

Musica: di nuovo in città. Ma è una città che si sente appena, un fantasma di città…

 

DIEGO
(con angoscia crescente)
Saliamo sulla macchina dell’uomo, giriamo alla cieca per il quartiere, rifacciamo il percorso a ritroso. Niente, nessuna traccia.

IL PADRE
Oddio…

DIEGO
Intanto lui ci confida le sue angosce, i suoi drammi con …

IL PADRE
Con mia moglie più nemmeno una parola. Da due anni… E Cristian….

 

Renata Vernaglia, Maternità, tempera e acrilico su tela, 1996

 

WINTER
Le hai mai guardate, insieme a Cristian, le figurine?

IL PADRE
No, è che…

DIEGO
Winter racconta all’uomo di Dragon Ball e di tanti altri cartoni, gliene parla come se fosse Cristian…

WINTER
Goku è forte, ma poi c’è quel mostro che entra dalle ferite….

DIEGO
….Dio che bravo a far da interprete ai sogni di un bambino. Che bravo a sconfiggere tutti i mostri, i diavoli, i fantasmi e la paura della morte. Chi lo ripagherà di tutto questo?

IL PADRE
Non lo sapevo. … non lo sapevo. Delle ferite non sapevo niente…

DIEGO
Sì, forse ha fatto i cortei, forse è un ex rocker e bombarolo, ma adesso piange a dirotto. Ferma la macchina, spegne il motore e si mette a piangere, si mette a pregare. Quanto sono sacre queste lacrime. E noi tre in silenzio, a passargli il fazzoletto.

IL PADRE
“L’unica cosa che conta al mondo sono i bambini. Tutto il resto, menate”.

DIEGO
L’unica cosa che conta al mondo sono gli uomini. Sento uscirmi dalla gola questa frase. E un po’ di muco dal naso, per la precisione.
(…)
Ma all’improvviso squilla il cellulare: hanno ritrovato Cristian, sta bene. Sollievo, esultanza, urla di gioia. Di corsa al commissariato, ma prima ci facciamo scaricare alla fermata d’autobus di viale Mazzini.
Scendiamo di corsa, lui ci urla un “GRAZIE, grazie EH????!”, e sgomma via, neppure gli abbiamo chiesto il nome, dai sbrigati, ci precipitiamo sull’autobus che arriva adesso adesso. Dai sbrigati, SBRIGATI. Oddio che corsa, ma appena a bordo, Winter

WINTER
..Oddio che corsa. Oddio….

DIEGO
WINTER?????
Cesare lo prende tra le braccia. E’ svenuto…..

 

Cesare si ubriaca di malinconia di fronte agli occhi di Silvia che non lo vedono proprio

Diego fotoreporter parte come inviato speciale

Winter e la musica che sconfigge tutti gli incubi, i mostri, i diavoli e la morte

     

Acquerelli di Diego Romano, 2001.

   
   
Diego    Gino Manfredi
Winter    Stefano Onofri
Il padre del bambino    Claudio Capone
 
Musiche originali    Crash,
 Polimera Potestà, Echoesthree
Citato anche    Central Park in the Dark, Charles E. Ives
 
Allestimento e regia    Gian Berardino Carlucci