Terzo
Diego, Cesare, Anna, Uccio, Winter
DIEGO
Quando viene ad aprirci alla porta, quasi mi spacco in due.
E’ più bella del solito, è più triste del solito. Anna…. No,
non sembra stupita di rivedermi, e del resto è troppo in ansia per…
ANNA
Silvia… Silvia sta
malissimo…. Fai presto, PERFAVORE…
UCCIO
Scansati….
DIEGO
Rimango accanto a lei, non riesco a dirle nulla. Consolarla, farle
qualcosa che assomigli a una carezza. Uccio sente il polso. Il cuore a
tremila. Fonendoscopio. Pressione. Pompa, pompa. Il cuore a ottomila. Che
cos’era, una carezza? L’ombra di Cesare sul muro. Winter che afferra un
plaid. La fronte di Anna come il profilo di una collina. Silvia distesa sul
letto, bianca già come una morta…. Il cuore a diecimila. Piano, più
piano…. Va meglio. Forse si riprende…
Disegno
originale di Emiliano
Mammucari, mezzatinta su cartoncino, 2000
UCCIO
Le faccio una flebo. … forse si riprende…
DIEGO
S’è presa l’Aidiesse per una trasfusione, lo sapevi? La sfiga della
sfiga. Ma dov’è Winter? Debbo sempre chiedergli: “esilio da dove”…?
ANNA
Hai ancora i tuoi rovelli? Hai fotografato troppa morte, in giro per il
mondo. Sei morto pure tu.
DIEGO
Lo so, è sempre la stessa diagnosi. Siete tutti bravi, ma in crisi ci sto
io.
(…)
Però, quant’è bella. E se ………?
Clic
DIEGO
No… E se invece provassi a… ? Cosa vado a pensare? Però, una
carezza… Macché, mi ha detto: basta, è finita. Non mi ha dato appelli. E
poi, in una sera come questa. Sono proprio uno stronzo. Però lei sempre a
sfiorarmi con gli occhi, mi guarda con quella specie di compassione, come
certe volte mi guarda Winter e non ci diciamo niente, e mi fa una domanda
strana…..
ANNA
Dove li hai buttati, tutti i tuoi giocattoli?
DIEGO
Che significa? Alla mia età…
UCCIO
Sì, va meglio. Crisi superata. Sentite, ora deve riposare un po’…
Guarda, la pressione è normale… Mi fai un caffè?
WINTER
Allora vi dispiace… vi dispiace se entro un momento in Internet? C’era
uno… sapete…. uno che aveva lanciato un annuncio….
Winter secondo Diego
Romano, china e acquerello su cartoncino, 2000
Internet si
annuncia con una sua musica…
DIEGO
Eccolo là, attaccato a quella finestra che non esiste, che non è neppure
una finestra, dentro alla quale scorrono solo drammi virtuali, dove appaiono
e scompaiono fantasmi di persone, aspiranti suicidi travestiti da eroi….
Si vede proprio che sei un pischello…. Però intanto Cesare non lo perde
d’occhio. E Kubrick? A che
punto sarà? Anna fa il caffè. Sarebbe meglio un gin tonic, ti pare?
sarebbe meglio acido, anzi, ancora meglio cinauro. Ma che ore sono? Quasi le dieci. Dio, che freddo che fa. Forse è
l’ultima notte del mondo, forse a poco a poco ci suicideremo tutti, senza
accorgercene, senza neppure deciderlo. Chi se ne frega. Potresti controllare
anche questo, su Internet, già che ci sei… Scusa, scusa a che ora
incomincia l’Apocalisse?
WINTER
Lo sai? Mezz’ora fa c’era ancora. Malato terminale. Qualcuno tentava
di dissuaderlo. L’ultima cosa che ha scritto è “Tanto ormai ho
deciso”.
DIEGO
Chi? Deciso che cosa?
WINTER
Deciso di fare clic. Di spararsi. Dai perfavore andiamo…
DIEGO
Dove?
WINTER
Non è neppure tanto lontano, lo sai dove. Solo un’occhiatina.
DIEGO
Ha gli occhi chiarissimi, più del solito. Ieri non erano così chiari.
Mezz’ora fa non erano così chiari.
(…)
Ma se siamo pure senza macchina…
WINTER
Ti fai prestare quella di Anna.
DIEGO
Non ci penso neppure. Chiederle l’auto, chiederle un bacio, chiederle
perdono. Mai.
Ci si avvicina anche Cesare: non parla, in compenso ascolta benissimo.
Certe volte ascolta anche quello che non diciamo, ascolta quello che
pensiamo e perfino quello che non pensiamo, ascolta gli incubi e i silenzi,
tutti. Tanto già lo so che cos’ha in mente. E’ dalla parte di Winter,
ma adesso li pianto tutti e me ne torno a casa in metro.
(…) Colpo di tosse.
Anna scusa… ti dispiacerebbe… Ti dispiacerebbe prestarci un attimo la
tua macchina?
Effetto città:
siamo di nuovo in strada e la strada ha una sua musica…
DIEGO
Guidi tu?
(…)
Winter posa le mani sul volante, ha quella sua aria di vittoria. Doveva
avere la stessa aria quando da bambino smontava la chitarra del padre per
scoprire da dove usciva la musica.
(…)
Non ti sopporto quando fai così, quando mi metti alle strette, quando mi
costringe a fare cose senza senso e per di più mi rinfacci di essere
diventato un osso….
WINTER
Ci mettiamo un attimo. Sta’ calmo. Non è una cosa senza senso.
DIEGO
Se uno vuole farsi fuori, bisogna rispettarlo.
WINTER
Ma se vuole farsi fuori è anche colpa nostra.
DIEGO
Chi gli dà tanto coraggio? E chi tante certezze, a venticinque anni?
(…)
Porta Portese, posto di blocco. Agenti con la paletta, ALT, come negli
anni settanta. “Scendete, prego.”, patente, libretto di circolazione. Mi
batte il cuore come allora, ma io non ho fatto niente, davvero io non
c’entro, non è colpa mia, non è colpa mia se c’è uno che vuole
ammazzarsi….
(…)
“Lo sapete che manca la revisione?”, Cosa? Sì, si può solo tornare a
casa. No, non è possibile… Anna questa me la paga… Perché non mi ha
avvertito? “Avrà avuto altro per la testa, ti pare?…”
(…)
E intanto la città sempre più deserta: davvero dev’essere la vigilia
dell’ Apocalisse, non gira quasi più nessuno, tira un vento che taglia il
fiato… Dove andiamo ora?
WINTER
Ehi, ma che fa quello?
Disegno
originale di Emiliano
Mammucari, mezzatinta su cartoncino, 2001
DIEGO
Mentre siamo lì a discutere
sul da farsi, a un passo da ponte Sublicio, qualcuno riverso sul parapetto,
rischia di cadere a fiume. Winter lancia un urlo, non gli sfugge niente:
FERMO! FERMO! Si lancia al
salvataggio, tirandosi dietro gli agenti…
Dev’essere solo un mezzo barbone un po’ fuori di testa. Ma presto!
Presto! Winter lo afferra appena in tempo e a rischio di cadere pure lui a
fiume: mi accorgo che sono accorso anch’io, ad afferrare Winter per una
caviglia, e nello stesso istante è arrivata una donna che chiama l’uomo a
sua volta: “Palloncino blu… PALLONCINO BLUUUUU”……..
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