Primo
Diego, Cesare, un
turista, Winter, Anna
DIEGO
Faccio il fotoreporter in zone di guerra. Facevo. Ora
sono in crisi, esistenziale, sentimentale, professionale, uno sballo. Ieri a
piazza Navona una coppia di turisti…..
TURISTA
“Please,
would you take a photo of us?…..”
DIEGO
Niente. L’indice destro, bloccato. Proprio io,
fotoreporter di grido, che ho cliccato su mezzo mondo. Morti ammazzati,
macerie, esecuzioni capitali. E’ iniziato tutto a Tetovo. Un bambino gioca
in un cortile. Ma il pallone…
il pallone è una granata…
BUM…..
Disegno originale di Emiliano Mammucari, mezzatinta su cartoncino,
2000
DIEGO
E io, per
fare quel maledetto clic, non l’ho soccorso. Per fotografarlo, l’ho
lasciato morire.
Da allora, niente. Non riesco più a scattare.
Negli anni di piombo facevo politica, ci credevo
veramente, ero uno tosto.
Piazza Carpaccio, 1974. In mezzo a quei diecimila c'eravamo anche noi due. Io e la mia Fedele.
Nikon con telemetro accoppiato. Clic…. Lei si accaniva
col suo mirino sugli striscioni di Autonomia, di Movimento Studentesco, sui
manganelli della polizia.
...Sulle risse, sul fumo dei lacrimogeni, sulle facciate
decrepite. Clic. Clic. E poi clic su quell'esplosione. Clic sul sangue per
terra….
Le voci, le voci di quegli
anni, le urla, gli slogan, i cortei….
DIEGO
E il fratello di Cesare che salta per aria. La bomba che
gli esplode a un palmo. E io clic. E la Fedele a urlarmi: -Embhè non scatti,
stronzo? Ogni clic era una
scarica di mitra, mi ripagava del mio immobilismo codardo. Era quello il mio
contributo da prima pagina… Scattavo per non avere avuto il coraggio di
sparare e di mettere bombe, sparavo facendo clic... Ma tanto, arrivavo sempre con secoli di ritardo. In ritardo anche sul
dolore di Cesare, che da quel pomeriggio non parla più. Perché insieme alla
bomba gli è scoppiato anche il cuore.
(…)
Da vent'anni e per vent'anni… ho fatto lo stesso:
accumulare ritardi, girando il mondo a documentare ideali altrui.
E vedendo fallire i miei.
Copertina de La grande
confusione di Gianni De Luca, 1978
Sì, Cesare è l’ultimo amico di quei tempi.
(…)
Poi ne ho anche un altro, ma è un amico di oggi: Winter.
Ascolta e suona la musica degli anni settanta: va matto
per i Pink Floyd.
Ma non ha la nostra età, ha solo 25 anni…
Sì sì, lo so, è un pischello, ma io mi ci trovo
benissimo, mi piace troppo sentirlo suonare, mi piace sentirlo parlare, mi
piace soprattutto quando mi chiede di quegli anni, quando mi ascolta e
mi….…
Drin
WINTER
Ah, ciao, ciao Cesare.
DIEGO
Siamo in ritardo vero?
WINTER
Sei fissato. In ritardo su che? Entrate, dai…
DIEGO
Suonavi?
WINTER (serafico)
M’avete interrotto.
DIEGO
Lo vedi? Dovevo arrivare prima.
WINTER
Anche prima stavo suonando.
DIEGO
Ancora prima.
WINTER
Anche allora stavo suonando. Io suono sempre. Anche
quando sono nato, stavo suonando. Sono nato suonando Echoes dei Pink Floyd.
DIEGO
Ma che ne sai tu, dei Pink Floyd?
WINTER
Lo vedi? semmai sono io che sono in ritardo. Avrei dovuto
nascere un paio di decenni prima. Allora sì che avremmo discusso alla pari.
DIEGO
Aridalli. Li hai mitizzati, quegli anni. Non c’era
niente. Anzi, se lo vuoi sapere, era proprio un periodo di merda. Acido e
merda.
WINTER
Avrei voluto chiedertelo allora. Ma per l’ appunto non
c’ero….
DIEGO
Suona, ch’è meglio.
WINTER
Senti questa…. Si intitola “Esilio”. E’ nata
proprio poco fa.
DIEGO
Esilio da dove?
Winter alla chitarra: che
brivido.
DIEGO
Uhm… Non male. Io però non ho ancora risolto niente,
lo sai? Il dito non si sblocca più… Non male. Non male, davvero… E poi mi pesa tutto. Perfino lei, perfino me. 35 millimetri, 39 anni.
Che palle.
WINTER
Sei solo diventato un osso, era inevitabile.
Eravate comunisti, una
volta, te lo ricordi? Non volevate che il sistema vi riducesse a cose.....
DIEGO
Te l'hanno detto che il comunismo è morto?
WINTER
Siete voi che siete morti. Non lo so che cosa vi è
successo.
DIEGO
L’ho ripresa io, la fine del comunismo, pupo. Io c’ero. C’ero al primo atto, sul muro di Berlino, e c’ero
all’ultimo, la settimana scorsa.. Tetovo, ma poi anche Pristina, Kukes,
Belgrado, Durazzo, Sarajevo…. La lista è lunga…. Città di mezza Europa. Uomini di mezzo continente, che a
certe cose ci avevano creduto, o a cui era stato imposto di crederci…
(…)
….E poi l’altra sera… come se non bastasse…
Un
po’ di musica
ANNA
Povero amore mio.
Non è l’indice che ti si è bloccato, la paralisi è
da tutt’altra parte…
Sei diventato di ferro pure tu. Nel cuore hai un
otturatore.
….e un altro po’ di
musica.
WINTER
T’ha mollato.
DIEGO
Già.
WINTER
Ho un’idea: cerchiamo su Internet.
DIEGO
Una donna di ricambio?
WINTER
Ma no, una soluzione al dito paralizzato. Chat forum,
assistenze specializzate…
DIEGO
Internet non è la soluzione di tutti i mali
dell’universo, Winter…
WINTER
Però meglio provare. Forse qualcuno ha il tuo stesso
problema, e magari è riuscito a
risolverlo…
DIEGO
….E si mette a cliccare. Ci crede davvero, eh? Pochi
minuti e ci ritroviamo in una psyco chat…. Mi accorgo che la gente è
proprio matta, mette in piazza problemi come se niente fosse. Attacchi di
panico, erezioni fallimentari … Nessuno però ha un problema idiota come il
mio.
WINTER
Ehi, leggi questo..
DIEGO
“Ciao mondo, ti annuncio che mi ammazzo. Roma, via
dell’Orso 21.
Sono in fase
terminale, tre mezz’ora faccio clic, mi sparo. Viva l’eutanasia, viva la
buona morte, la nostra unica scelta”.
WINTER
Mica farà sul serio….
DIEGO
Che mi frega, Winter. Spegni per favore.
WINTER
Non può essere vero.
Questo qua sta annunciando il suo suicidio.
DIEGO
Tanto piacere. Non ci avevi invitati a cena?
WINTER
Si sono bruciate le salsicce.
DIEGO
Fumaci sopra.
WINTER
Sul malato terminale?
DIEGO
No, sulle salsicce bruciate. E pure sul malato terminale.
Non c’è niente per cui valga la pena. Siamo tutti, malati terminali.
(ghigno)
E siamo tutti… salsicce bruciate.
(…)
Dopo andiamo al cinema, rifanno Kubrick, non me lo posso
perdere.
WINTER
E se si ammazza veramente?
Disegno originale di Emiliano Mammucari, mezzatinta su
cartoncino, 2000
DIEGO
Tanti saluti
WINTER
No, io vado a controllare. Ha dato pure l’indirizzo….
DIEGO
Memorabile. Si alza e infila la porta. E Cesare dietro.
Perché Cesare non parla, ma in compenso si esprime alla perfezione,
soprattutto quando non dovrebbe. Insomma mi mollano qui! Qui con le salsicce
bruciate!!!
(…)
Ehi, VOI DUE???? Ma che fate? Aspettate, scemi! Vengo
anch’io!
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