I have a Dream

Le voci della pace
 




Selezionate dagli archivi della Discoteca di Stato, le voci storiche del XX secolo, da Kennedy a papa Giovanni, da Churchill a Einstein, da Pio XII a Martin Luther King, da Che Guevara a papa Giovanni Paolo II, dal Pandit Nehru ai rappresentanti di tutte le religioni della terra che invocano la pace sono state mixate con le due musiche stilisticamente agli antipodi: la pace è contagio di diversità, sintesi di opposti.
L’idea è di
Laura De Luca
radiogiornalista, autrice e regista radiofonica, scrittrice e disegnatrice che ha anche firmato l’inedito mix musicale e vocale, ricercandone il materiale d’archivio e curandone personalmente il montaggio.
Attratta dal mondo del balletto, ha curato, fra gli altri, il libro illustrato Petruska e, di prossima pubblicazione, Lo Schiaccianoci, entrambi editi da L’Epos.
Ha ideato e coordinato il progetto discografico Strane Coppie Musicali del Novecento per la Discoteca di Stato.
 

 

“Che Guevara che denuncia «la brutale politica dell’apartheid», Martin Luther King che sogna un mondo dove tutte le montagne vengano spianate, Papa Pio XI che intravede la tragedia della prima guerra mondiale, Churchill che cerca di immaginare un futuro pieno di strade aperte, De Gasperi che invita a rinunciare ad ogni logica «di parte», John Kennedy che promette negoziati...
Le voci del XX secolo compongono un coro in apparenza casuale, in cui la linea melodica sembra però essere unica: il bisogno di fiducia e di speranza.
Contrappuntano questo coro le voci dei rappresentanti di tutte le religioni della terra, radunatisi ad Assisi nel 1986 e nel 2003, ad invocare ciascuno il proprio dio per la salvaguardia della pace. Ma gli assordanti effetti autentici della esplosione atomica sperimentale sull’atollo di Bikini sembrano spezzare questo coro, in una continua sovrapposizione di epoche. È lo stesso Albert Einstein a ripetere il suo promemoria per il rispetto reciproco, mentre al Pandit Nehru sfuggono accenni di pessimismo. Dalla tribuna dell’ONU Paolo VI lancia una promessa forte come un divieto: mai più la guerra!
E poi i toni pacifici di Gorbaciov, i buoni propositi di Kruscev, Pio XII che cerca invano di fermare il secondo conflitto mondiale, Papa Giovanni che parla ai rappresentanti di tutta la terra: presente e passato che si intersecano, registrazioni impeccabili e voci «frusciate», preziosi reperti sonori e porzioni di litanie rubate con un piccolo registratore portatile dentro una basilica.
Su tutto, la musica, ad avvolgere e legare fra loro la sorpresa e le emozioni. Dapprima una musica sola, che poi diventa due musiche, tra loro diversissime, che dialogano fino ad interrompersi e quindi a ricongiungersi: due secoli diversi, due stili di pensiero. Un’orchestra d’archi, un gruppo rock... Prima la pace, poi la tensione. Tutto ad esprimere comunque la stessa certezza: solo nelle nostre diversità riusciremo davvero ad incontrarci.
«You may say I am a Dreamer... but I’m not the only one»!”


Laura De Luca

 

 
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