I have a Dream

Il balletto
 




“Senza alcuna pretesa di un’affermazione originale, credo che la vera ricchezza di questa nostra umanità sia nella diversità, ma è un capitale che spesso assume un valore algebrico negativo soprattutto quando si attua un’omologazione e un livellamento sui valori e sui princìpi del più forte.
La reale, vera forza sarebbe quella di accogliere lo «strano» per la sua stranezza che aumenta l’ampiezza di veduta dei nostri paraocchi.
La coreografia, nella sua assenza di un percorso narrativo, caratteristica del mio stile drammaturgico, è una sorta di manifesto contro le discriminazioni razziali, sociali, culturali, religiose, economiche e sessuali.
Partendo da un prologo che vede il lamento di archetipiche geishe sopravvissute alla deflagrazione atomica, aberrante attestazione del diritto del più forte, il lavoro si snoda attraverso immagini oniriche riferite ad avvenimenti storici e a citazioni letterarie, da Giovanna D’Arco a Siddartha, figura nella quale si compendiano tutte le voci dei personaggi presenti nella colonna sonora della coreografia.
E il domani diventa ancora una volta la speranza di un cammino luminoso e spoglio da ogni pregiudizio, preconcetto e premonizione di una fine senza stelle.”


Dino Verga
 

 

 

 

 

 
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